
Scrivendo della vita di Emma l’autrice attraversa un periodo storico e sociale del nostro paese, quello che è intercorso tra il primo dopoguerra sino ai giorni nostri: esce “Scrivania alle spalle” di Antonella Incerti, un racconto e una testimonianza circa i cambiamenti che l’hanno caratterizzato che sono stati tanti e tali da mutare nel profondo la nostra società.

La vita di Emma e di tutti i personaggi, con i quali si è incrociata la sua
esistenza, ne sono la testimonianza. Nasce in quegli anni la piccola borghesia proletaria composta dagli operai più qualificati, dagli
impiegati d’ordine, dai piccoli artigiani, dai contadini, non più asserviti al fattore, l’ascensore sociale comincia a funzionare e a premiare i figli delle classi meno abbienti.

I rapporti tra gli individui uomo/donna genitori/figli – lavoratori/padroni si trasformano e si affermano altri modi per stare insieme o per confrontarsi e lottare, che non obbediscono più solo alle regole dei principi autoritari. Il cambiamento non sarà indolore, mettere in discussione un sistema di vita costerà molto, causerà paura, insicurezza, sensi di colpa, ricatti affettivi, dolore, delusioni, sconfitte. Il palcoscenico dove tutto ciò avviene è rappresentato dalla città di Milano.