Guerra Houthi, Stati Uniti e Gran Bretagna pronti all’azione. Con loro altri otto Paesi alleati. L’Italia è stata avvisata dell’attacco.

Guerra Houthi: Joe Biden pronto per nuovi raid aerei

Nel caso di nuovi attacchi di guerra Houthi, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden “Non esiterebbe ad ordinare altri raid aerei per difendere le truppe e le attività commerciali“. A dirlo è il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, durante un incontro stampa a bordo dell’Air Force One.

Joe Biden ha aggiunto: “Mi assicurerò di rispondere agli Houthi se continueranno questo comportamento oltraggioso”. I deputati democratici che hanno attaccato Joe Biden per non aver chiesto l’autorizzazione al Congresso americano per i raid contro gli Houthi “sbagliano” ha detto il capo della Casa Bianca, rispondendo ad una domanda del giornalista della Pennsylvania. Per Biden non è “rilevante” designare gli Houthi come gruppo terroristico: “Se continuano ad agire e comportarsi come fanno, risponderemo“, ha ribadito.

Il premier britannico Rishi Sunak autorizza raid

Anche il premier britannico Rishi Sunak, è in linea con la casa Bianca. Infatti, ha autorizzato attacchi aerei britannici contro le basi Houthi nello Yemen per respingere gli attacchi dei ribelli, appoggiati dall’Iran, alle navi in transito nel Mar Rosso. Questo è quanto riportato dal Times. Il Regno Unito si dovrebbe unire agli Stati Uniti e agli altri alleati per la nuova missione “a breve”, scrive il tabloid. Gli attacchi Houthi hanno gravemente intralciato il commercio internazionale sulla rotta chiave tra Europa e Asia.

Stati Uniti e Gran Bretagna: lanciati 73 raid in una notte

Dopo giorni e giorni di avvenimenti, rimasti inascoltati, nella notte tra giovedì e venerdì Stati Uniti e Gran Bretagna hanno lanciato 73 raid contro basi militari Houthi in Yemen. I ribelli avevano attaccato le navi commerciali nel Mar Rosso “legate a Israele”. Gli attacchi, a loro dire, sono stati fatti in solidarietà con i palestinesi di Gaza. Questo potrebbe essere il primo atto della piu’ che temuta escalation del conflitto in Medio Oriente. I ribelli yemeniti, che grazie all’appoggio dell’Iran controllano un terzo del Paese, hanno minacciato di rispondere. Infatti, hanno anche annunciato di considerare “obiettivi legittimi” tutti gli interessi anglo-americani nel mondo.

Guerra Houthi: l’ordine di attaccare è partito da Joe Biden

La missione è partita con aerei da caccia e missili Tomahawk dispiegati da Washington e quattro jet Typhoon della Raf britannica. Il raid ha colpito “siti di lancio per missili e droni” utilizzati per attacchi contro i mercantili nel Mar Rosso. Il portavoce degli Houthi ha riferito attacchi nelle basi della capitale Sanaa e nei governatorati di Hodeida, Taëz, Hajjah, con 5 morti e 6 feriti. L’ordine di attaccare è partito da Joe Biden dopo che giovedì sera è stato lanciato un nuovo missile yemenita contro una nave in transito.

Biden ha spiegato di aver voluto dare una risposta agli Houthi per aver compromesso ” la libertà di navigazione in uno dei corsi d’acqua più vitali al mondo“. Il capo della casa Bianca ha anche detto di essere pronto a “ordinare altre operazioni“. Anche il premier britannico ha dichiarato che: “Abbiamo inviato un segnale forte agli Houthi” ha commentato Rishi Sunak durante la sua visita a Kiev.

airplane-659687_1280-1024x666 Guerra Houthi, Biden: pronti per nuovi raid aerei

L’Italia è stata avvisata dell’attacco

Da novembre, gli ex ribelli sciiti al potere hanno lanciato 27 attacchi nel Mar Rosso, tratta attraversata dal 12% del commercio mondiale. In una dichiarazione congiunta, Stati Uniti, Regno Unito e gli alleati, tra cui Australia, Bahrein, Canada, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda e Corea del Sud, hanno dichiarato:” Il nostro obiettivo resta quello di allentare le tensioni e ripristinare la stabilità nel Mar Rosso“. Fonti di Palazzo Chigi, hanno fatto sapere che a Roma era stato chiesto di firmare la stessa dichiarazione, tuttavia poi non firmata, aggiungendo che L’Italia non partecipa all’azione. Invece, l’Unione europea sta valutando l’invio nel Mar Rosso di “Almeno tre cacciatorpediniere o fregate antiaeree con capacità multi-missione per un anno” ma le regole di ingaggio sono ancora tutte da decidere.

Teheran accusa Usa e Regno Unito

Nel frattempo, Teheran ha accusato Usa e Regno Unito di aver avviato “Un’azione arbitraria e di aver compiuto un errore strategico“. Invece la Russia ha denunciato “Un’escalation distruttiva”, e ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Il presidente turco Tayyip Recep Erdogan ha dichiarato: ‘Vogliono un bagno di sangue nel Mar Rosso”, accusando poi Londra e Washington di un “Uso sproporzionato della forza”. Forte preoccupazione anche dell’Arabia Saudita e dalla Cina che aveva mediato tra sauditi e iraniani fermare la guerra in Yemen.

Un appello a “ridurre l’instabilità nella regione” è arrivato anche dall’Egitto, già impegnato nel tentativo di riesumare un negoziato indiretto tra Israele e Hamas, e che dal Mar Rosso trae sia le entrate derivanti dal transito commerciale nel Canale di Suez che quelle turistiche.