Armi e legittima difesa: un tema molto in voga ultimamente nel nostro Paese. Scopriamo alcuni aspetti nell’editoriale a cura del direttore Pierluigi Pellegrin.

armi-e-legittima-difesa-1024x576 Italia, Paese di Santi, poeti, navigatori e… pistoleri

Il concetto di legittima difesa in democrazia

Tanto per essere chiari: il concetto di legittima difesa in una democrazia autenticamente liberale dovrebbe appartenere al principio di diritto giusnaturale, anzi, dovrebbe sembrare pura follia criminale pensare di impedire a qualcuno di difendersi quando lui, o i suoi cari, o la sua proprietà vengono minacciati. Tanto per essere ancora piu’ chiari, le pistole e la legittima difesa appartengono a sfere completamente diverse. Qualcuno chiede che differenza ci sia rispetto a un coltello, una pietra, un bastone. La differenza c’è, eccome. La pistola è un meraviglioso, tecnologico, affascinante strumento meccanico. Con pietra, pugnale, bastone, sei tu che agisci, il tuo braccio, la forza impressa. La pistola è lei che agisce, lei che spara, lei che colpisce. C’è una differenza grande mondi interi tra l’atto di accarezzare il grilletto (si tratta quasi di una leggera “palpata”, una pressione modulata, un gesto senza respiro) e l’effetto devastante che può sortirne.

Senza controllo un’arma diventa davvero pericolosa?

Sparare è un’esperienza che merita di essere provata, richiede preparazione, concentrazione, esercizio, training autogeno, massimo controllo dei polmoni, del respiro, dei muscoli. Ed è esattamente per questo motivo che una pistola non può essere distribuita come fosse una scatola di cioccolatini. Non può essere portata in giro come fosse un fuoco d’artificio l’ultimo dell’anno, come ha fatto il parlamentare di Fratelli d’Italia e no vax, Emanuele Pozzolo, a Rosazza, provincia di Biella, la notte di Capodanno, ferendo il parente di un poliziotto di scorta del sottosegretario Andrea Delmastro (il proprietario del piccolo revolver afferma però di non esser stato lui a sparare). Vogliamo pensare che tragedia assurda se ci fosse scappato il morto? Il morto, anzi, la morta, c’è stata, purtroppo ad Afragola, Napoli, la 55enne Concetta Russo è rimasta uccisa da un colpo accidentalmente partito dalla pistola del nipote. Arrestato. Una vita spenta per sempre, l’altra per sempre rovinata. Senza controllo un’arma diventa pericolosa prima di tutto per chi la possiede. Pensiamoci bene.

Pierluigi Pellegrin, Direttore responsabile Notes Magazine