Le tentazioni dell’autocrazia: gli italiani sono sempre più affascinati da quei sistemi che potremmo definire “a democrazia mista”. Scopriamo perché.

tentazioni-dellautocrazia-1024x576 Le tentazioni dell’autocrazia affascinano gli italiani

Gli italiani e quella tentazione verso “la democrazia mista”

L’autocrazia attira anche gli italiani? Le tentazioni dell’autocrazia per gli italiani, e lo dicono molti sondaggi (ma anche certe tendenze elettorali), sono sempre più palpabili. Infatti, moltissimi italiani sono affascinati da quei sistemi che potremmo definire “a democrazia mista”. Figure come Vladimir Putin, ma anche Viktor Orban, hanno indici di gradimento piuttosto elevati, nonostante la cattivissima propaganda di cui godono (più per gusto della provocazione, che per iperbole, si potrebbe sostenere che, si presentassero alle elezioni italiane, probabilmente rischierebbero di vincerle). Persino Xi Jinping ha i suoi aficionados, mentre Trump non rientra in questa galleria per un motivo che ha un nome e un cognome, Joe Biden, se la sua situazione fosse comparabile ai sopracitati capi di Stato (gli autocrati), “the Donald” sarebbe ancora alla Casa Bianca.

Presidenziali-russe-Putin-senza-rivali-1024x576 Le tentazioni dell’autocrazia affascinano gli italiani

I sostenitori delle “democrazie liberali”

Parlando di autocrazia, i sostenitori delle “democrazie liberali” ovviamente inorridiscono. I due sistemi non possono essere compatibili, spiegano, in quanto la liberaldemocrazia, per quanto imperfetta, comporta intrinsecamente i germi “autocorrettivi” quali l’alternanza (vale a dire la possibilità di scelta per il cittadino) e la condivisione dei poteri (che si controllano reciprocamente).

Pensiero inoppugnabile, infatti non c’è la fila all’ufficio passaporti per traferirsi in Russia, in Romania, in Cina, ciò nonostante una porzione importante dell’opinione pubblica continua a simpatizzare per i campioni di quei sistemi che alcuni definiscono anche “democrature”.

Allora dovremmo forse fare un passo indietro, magari rammentando Tommaso D’Aquino (di cui si sono recentemente, molto poco commemorati i 750 anni dalla scomparsa): secondo il pensiero tomista qualsiasi forma di governo corre il rischio di degenerare in tirannide in mancanza di giustizia. Forse è proprio questo il fortissimo rischio che stanno correndo le democrazie liberali (in Italia sicuramente), forse i pericoli per il sistema democratico – anziché al Cremlino, a Budapest, a Pechino – li dobbiamo cercare in luoghi più vicini a noi, in qualche aula di tribunale, per esempio. E magari (cronaca recente) anche in qualche redazione… Il direttore, Pier Luigi Pellegrin.