E’ iniziato il processo per Alessandro Impagnatiello, l’uomo accusato dell’omicidio di Giulia Tramontano, incinta. La famiglia della giovane chiede l’ergastolo.

Giulia-Tramontano-omicidio-1024x627 Giulia Tramontano omicidio: iniziato il processo, Impagnatiello e le lacrime, da coccodrillo?

Giulia Tramontano femminicidio: iniziato il processo, Impagnatiello e le lacrime, da coccodrillo?

Oggi, giovedì 18 gennaio, inizia il processo con giudizio immediato per Alessandro Impagnatiello. Il barman è accusato di aver ucciso la fidanzata Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi, con 37 coltellate. Il femminicidio è avvenuto nella loro casa di Senago. Impagnatiello ha confessato il delitto ed è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi, dal vincolo della convivenza e dalla crudeltà. Ma non è tutto, infatti Alessandro Impagnatiello è anche accusato di interruzione non volontaria di gravidanza e di occultamento di cadavere. Impagnatiello è presente in questa prima udienza ed entra nella gabbia dell’aula verso le 9.30. Nello stesso orario sono arrivati anche la sorella e il fratello di Giulia, mentre i genitori sono giunti poco più tardi, partiti in mattinata da Napoli. Nel corso dell’udienza, per qualche istante, Alessandro Impagnatiello dentro la gabbia ha pianto, dato il suo profilo vien da chiedersi se non siano lacrime da coccodrillo, in vista di una probabile richiesta da parte dei suoi avvocati per una perizia psichiatrica. Infatti, per questo motivo, l’avvocato della famiglia di Giulia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti, ha nominato due psichiatri per ribattere alla possibilità che per Impagnatiello si punti al vizio di mente. Questa eventualità, potrebbe evitare l’ergastolo.

L’avvocato della famiglia Tramontano: si spera che la “Condotta sia sanzionata come merita”

La famiglia di Giulia e il legale chiedono che venga riconosciuto l’ergastolo. Per l’avvocato Giovanni Cacciapuoti: “E’ la condanna che merita“. Intanto, Alessandro Impagnatiello non risponde ai cronisti presenti. L’ex barman non ha proferito parola alla domanda dei giornalisti che gli chiedevano se si fosse pentito di quanto fatto. Nella gabbia dell’aula Impagnatiello è rimasto in silenzio, guardando verso il basso, ma nervosamente continuava a muovere gambe e i piedi.

In aula anche l’avvocato ed ex pm Antonio Ingroia

In aula anche l’avvocato ed ex pm Antonio Ingroia che rappresenta il Comune di Senago che chiede di costituirsi parte civile. Ingroia ha sottolineato che Impagnatiello ha agito conPremeditazione lucida e spietata, ed è un esempio di brutalità. C’è stata da parte sua la precostituzione di impunità“. Poi ha aggiunto: “Non credo che ci siano tracce e indizi su un vizio di mente, c’è stata lucidità nell’intento criminale“. Nel frattempo i giudici si sono ritirati in Camera di Consiglio. Adesso dovranno decidere se ammettere le parti civili nel processo, che sono: il Comune Senago, l’associazione Penelope e Polis. La difesa di Alessandro Impagnatiello, invece, ha chiesto che non siano ammesse parti civili.