Giovanna Pedretti è stata ritrovata morta lo scorso 14 gennaio. Per questa morte ci sono ancora alcuni punti da chiarire. Gli inquirenti proseguono con le indagini, per scoprire la veridicità della recensione e l’eventuale identità di chi l’ha scritta.

Giovanna Pedretti, secondo l’autopsia, è morta per annegamento

La ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano, Giovanna Pedretti, secondo i primi riscontri dell’autopsia, è morta per annegamento. A disporre l’esame è stata la procura di Lodi e i riscontri sono arrivati il 17 gennaio dall’istituto di medicina legale di Pavia. Dunque, per ora, l’autopsia medica ha chiarito la causa della morte della 59enne lodigiana, compatibile con l’annegamento e non con le ferite riscontrate sul suo corpo. La ristoratrice è morta sulle sponde del fiume Lambro, e poi rinvenuta cadavere domenica 14 gennaio.

Il fatto è avvenuto dopo che sui social era scoppiato il putiferio per una recensione al locale della Pedretti. Infatti, proprio su questa recensione, si dubitava della veridicità che un cliente del suo ristorante, la pizzeria “Le Vignole”, si sarebbe lamentato per aver cenato al fianco di due persone gay e un disabile. Prima però, Giovanna Pedretti era lodata per aver risposto a tono a quel post in seguito inquisito dai giudici del web. Poi lo tsunami di critiche e accuse di aver falsificato la recensione.

Le indagini proseguono spedite

Intanto, le indagini degli inquirenti procedono spedite. Al momento si seguono due piste: la recensione e gli ultimi attimi di vita della Pedretti. Infatti, 24 ore prima di morire, Giovanna Pedretti ha ribadito davanti ai carabinieri di non aver scritto lei la recensione. In aggiunta, aveva spiegato di aver salvato lo screen sul cellulare alcuni mesi prima. Inoltre, il cliente sarebbe anche tornato nella sua pizzeria e lei lo avrebbe riconosciuto dicendogli “Non c’è posto, i tavoli sono occupati“. Dopodiché, ha pensato di rispondere alla recensione pubblicamente. Ora, gli inquirenti cercano tutto quanto possa essere utile ad identificare il cliente, per capire chi sia e se esiste realmente.

Le indagini e gli accertamenti proseguono anche per verificare se il post social sia vero, cercando la fonte del commento, controllando tutti gli scontrini, telecamere e prenotazioni della pizzeria. Probabilmente da qui potrebbe emergere l’identità del cliente in questione. La procura di Lodi intanto indaga contro ignoti per istigazione al suicidio. Questo capo, permette di proseguire con accertamenti e approfondimenti tecnici necessari al caso.

Google e i cellulari della vittima in aiuto alle indagini

La veridicità o meno della recensione era partita sui social. Adesso gli inquirenti hanno chiesto a Google alcuni dati, per chiarire i dubbi. Dopo le polemiche virali, la donna era stata sentita dalla polizia giudiziaria. Secondo il marito, Giovanna Pedretti era ormai ossessionata dagli haters. In tutto questo, sono anche partite le analisi sui due cellulari della ristoratrice lodigiana.