Guerra: pochi giorni fa ricorreva il secondo anniversario del conflitto in Ucraina. Sarà un caso, ma tra strumentalizzazioni e banalizzazioni, la parola pace è praticamente scomparsa, vediamo perché.

guerra-1024x576 Guerra: dove è finita la parola Pace?

La parola Pace è praticamente scomparsa

Guerra: non ci abbiamo fatto caso, ma pochi giorni fa ricorreva il secondo anniversario del conflitto in Ucraina. Non ci avevamo fatto caso, ma tra strumentalizzazioni e banalizzazioni, la parola pace è praticamente scomparsa dal lessico abituale, in politica e non solo. Non ci stiamo facendo caso, ma la parola che è il suo esatto contrario, “guerra”, spunta in bocca anche a leader insospettabili, come Ursula von der Leyen (“un conflitto non è impossibile, l’Europa deve armarsi”).

La simulazione di un conflitto Nato Russia

Ormai non se lo ricorda più nessuno, ma Albert Einstein disse: “Non so chi vincerà la Terza Guerra Mondiale, ma so con quali armi si combatterà la Quarta, le clave”. Aspettati il meglio, preparati per il peggio”, dice il saggio, pertanto, senza allarmismi, non sembra inopportuno rievocare gli esiti di una simulazione (svolta nel 2019 da un gruppo di ricercatori dell’Università di Princeton) di un conflitto tra Nato e Russia. Partiamo dai numeri: 85,3 milioni di morti in 45 minuti (il tempo di una partita di pallone e sparirebbe l’equivalente di italia, Austria, Svizzera, Croazia Slovenia e Albania).

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Guerra nucleare, le possibili fasi

Una guerra nucleare si svolgerebbe in tre fasi: obiettivi tattici, bersagli militari, distruzione delle città strategiche per gli avversari. Nella simulazione dapprima partirebbe un avvertimento dalla Russia. La Nato non potrebbe che replicare con un attacco aereo totale. A questo punto la guerra nucleare non si fermerebbe più. Certo, questa rimane la peggiore ipotesi immaginabile, nella realtà sappiamo che il potere conosce il gioco di pesi e contrappesi e che l’interesse di tutti va nella direzione opposta; ma resta il fatto che fino a dieci, venti, trenta anni fa a nessuno sarebbero frullate certe idee per la testa, a riprova che ci troviamo in un contesto geopolitico per noi europei completamente nuovo.

Scenari futuri

Il futuro è dietro l’angolo, ma questa volta non siamo noi a governarlo. Per chiudere con una botta di ottimismo, a coloro che si chiedono chi sarebbe tanto pazzo da dare l’abbrivio a una simile follia, ricordiamo l’esempio biblico di Sansone e quello militare dei kamikaze nipponici. C’è anche un esempio letterario, quello che si può leggere nel celebre racconto “Erostrato” di Jean-Paul Sartre. Lì, almeno, il disastro viene scongiurato. Prendiamolo come buon auspicio. Pier Luigi Pellegrin