Gigi Riva è morto, da storia diventa leggenda. Ricoverato in ospedale per un attacco di cuore, ha rifiutato l’angioplastica. Perché lo ha fatto.

Gigi-Riva-cannoniere-1024x576 Gigi Riva e l'intervento salvavita: perché lo ha rifiutato

Gigi Riva, ha rinviato l’angioplastica. Medici: “Paziente stabile”, poi l’ultima crisi

Il cuore di Rombo di Tuono si è fermato per sempre. Da oggi Gigi Riva è entrato a tutti gli effetti nella leggenda. Impareggiabile campione, simbolo indiscusso del Cagliari e di tutta la Sardegna, bomber iconico della Nazionale azzurra, Gigi Riva è morto ieri per infarto causato da una sindrome coronarica acuta. Mentre era ricoverato nel reparto di cardiologia dell’ospedale Brotzu di Cagliari, il campione del calcio ha avuto una seconda crisi fatale. I medici riferiscono che Gigi Riva era giunto in pronto soccorso alle 3 di notte fra domenica e lunedì. Subito ricoverato per sindrome coronarica acuta, alle 10.30 della mattina successiva ha eseguito una coronarografia che evidenziava una importante e grave malattia coronarica. Il direttore sanitario, Raimondo Pinna, ha riferito: “Dopo valutazione da parte del team multidisciplinare, gli è stato proposto un intervento di angioplastica coronarica che però ha rifiutato”. Dopo che il direttore del reparto di cardiologia, Marco Corda, gli dice che necessita di un intervento di angioplastica, Gigi Riva risponde: “Ci penso, ne devo parlare con i mei cari”, riferendosi a moglie e figli.

Lo stato di salute era serio ma non gravissimo

Le condizioni di salute di Gigi Riva non erano certo ottimali ma inizialmente nemmeno considerate così gravi. Lunedì mattina, infatti, esce un comunicato medico sulle condizioni di salute di Riva. I medici lo definiscono stabile e sereno, oltre che cosciente. L’intervento di angioplastica bisognava farlo, ma senza il suo consenso non si poteva. Gigi Riva viene informato dai medici circa le sue condizioni di salute, aggiungendo anche eventuali difficoltà che l’angioplastica avrebbe potuto avere: “È stato informato dei rischi che comportava l’intervento, lui ha rifiutato per potersi consultare coi familiari. Gli ho prospettato l’angioplastica avvertendolo che se non l’avrebbe fatta, avrebbe rischiato di morire. Avremmo tentato di convincerlo martedì”.

Il rifiuto dell’angioplastica salvavita

L’ex attaccante ha dunque risposto ai medici di voler pensarci su prima di effettuare l’intervento al cuore, per parlarne con i familiari. Nel frattempo Gigi Riva scherza durante il giorno, ride con i medici sul fatto che gli era vietato di fumare. Pinna riferisce: “Gli abbiamo proposto un intervento chirurgico di angioplastica coronarica che lui ha rifiutato. Gli ho poi parlato prima della 18 e stava bene. Scherzava. Con lui c’era la moglie. Si preparava per la cena, nulla faceva pensare a un peggioramento così grave e imminente”.

Gigi Riva e la seconda crisi di cuore fatale

Purtroppo però, a distanza di poco è arrivata una nuova crisi di cuore fatale. Così è morte il campione del calcio italiano. La crisi, del tutto inaspettata, come riferisce anche il primario Brunello Loi: “Era sotto controllo, monitorato, il nostro intervento è avvenuto rapidamente. Le condizioni di salute di Riva, con una patologia severa, si sono aggravate all’improvviso. Siamo corsi in emodinamica con pratica immediata di massaggio cardiaco e manovre rianimatorie. Abbiamo eseguito in emergenza tutte le misure del caso”. Gigi Riva è però morto poco dopo, intorno alle 19 di lunedì 22 gennaio.